Il British English ha una grandissima varietà di dialetti, inflessioni, slang e modi di dire, un po’ come l’italiano. Immaginate di essere nei panni di un giovane di Manchester o di Londra che sta svolgendo uno stage a Roma, e che passi dal chiacchierare con dei colleghi della divisione milanese durante un aperitivo sui Navigli, all’ordinare cannoli, cassate e arancine a Palermo in uno dei suoi weekend liberi. 
Come vi sentireste? Intanto fortunati per aver la possibilità di conoscere al meglio la cultura (e la cucina!) italiana e le sue sfumature e di certo un po’ confusi per la grande differenza di accenti, inflessioni e termini più o meno dialettali che caratterizzano la nostra lingua.

Esistono quattro grandi gruppi di accenti dell’Inglese: English, Welsh, Scottish e Northern Irish. L’inglese English è quello maggiormente diffuso nel centro-sud dell’isola (Londra, Oxford, Bristol, ad esempio) e, con molta probabilità, sarà proprio il modo di parlare che vi circonderà ogni giorno durante la vostra esperienza di stage all’estero.

Prima di poter affinare la pronuncia e acquisire il lessico tipico della città dove risiedete, è ovviamente indispensabile conoscere già la lingua ad un livello sufficientemente buono, che vi permetta di svolgere in modo soddisfacente il vostro stage e vivere la vostra “british life”!

La certificazione di lingua di livello (almeno) B2 che avrete conseguito al termine di un più o meno lungo periodo di corsi, esercitazioni, listening and reading è sicuramente importante. Ma cosa c’è tra l’ottenimento della certificazione e il parlare tutti i giorni, comprendendo sfumature e inflessioni linguistiche?

C’è proprio questo: la varietà di accenti dell’inglese britannico e… la voglia di mettersi in gioco per ottenere il massimo dalla propria esperienza di stage all’estero. Come sempre, non preoccupatevi di commettere errori o generare incomprensioni, che spesso possono essere divertenti e di certo sono il primo grande passo verso l’apprendimento reale di una lingua. 

Ecco quindi qualche consiglio utile per familiarizzare con la pronuncia british.

Listen and repeat: abituare l’orecchio e la lingua ai nuovi suoni

Le serie televisive “made in UK” sono molto utili per iniziare a prendere dimestichezza con l’accento british e pian piano diventare fluenti “like a Brit”. Negli ultimi anni, alcune tra le più celebri serie andate in onda sono produzioni d’Oltremanica: stiamo parlando di Sherlock, Black Mirror e Fleabag. Ce n’è per tutti i gusti: dall’inquietante futuro delle tecnologie ad oggi disponibili, al classico dell’investigazione interpretato dal fascinoso ed enigmatico Benedict Cumberbatch fino al più recente e pluripremiato Fleabag, comedy-drama incentrato su una giovane donna londinese alle prese col duro mestiere di vivere.

Se siete appassionati di fantascienza, tra i programmi trasmessi dalla BBC c’è uno dei TV show più conosciuti e apprezzati da decenni nel Regno Unito: Doctor Who, basato sulle avventure del Dottore e della sua macchina TARDIS.

Consiglio d’oro: impostando l’audio originale delle serie e i sottotitoli in inglese otterrete risultati visibili di puntata in puntata, perché in tal modo abituerete contemporaneamente l’occhio e l’orecchio a leggere e comprendere in inglese, aiutandovi anche a capire come (e dove) enfatizzare frasi e concetti.

Un’altra risorsa eccezionale per imparare una lingua e familiarizzare con una particolare cadenza sono i podcast. In questo modo tornerete in qualche modo all’abitudine forse un po’ in disuso oggi dell’ascolto della radio. Ascoltare puntate di programmi più o meno lunghi o complessi, vi permetterà di affinare la vostra capacità di intrattenere una conversazione sui più disparati argomenti. Prendete l’abitudine di ascoltare il podcast mentre svolgete altre attività, ad esempio mentre preparate la colazione o mentre andate all’università. Uno dei nostri podcast Spotify preferiti è il Luke’s English Podcast, insegnante londinese e comedian che negli anni ha registrato numerosissime puntate sui più disparati argomenti.

Dopo tanto ascolto, è l’ora di parlare!

Se dunque i primi step sono corsi di lingua e teoria, essenziali per la conoscenza delle strutture grammaticali fondamentali e per ampliare il proprio vocabolario, il passo successivo è “vivere” la lingua ogni giorno, calandosi nella quotidianità del suo utilizzo.

“If you don’t use it, you lose it” è infatti uno degli utili consigli del podcast di Luke.

Un altro ottimo supporto alla pronuncia è offerto dal dizionario online Cambridge Dictionary: se hai infatti dubbi sulla pronuncia di una parola, puoi ascoltare la differenza tra lo stesso termine pronunciato da un inglese e da un americano.

Il linguaggio di William Shakespeare è di certo poetico e denso di emozioni, ma anche leggermente “datato”. Se dunque è legittima la vostra passione per alcuni dei passaggi più famosi della letteratura, ricordatevi che ordinare delle birre in un pub affermando “I wouldst liketh to has't two pints of lag'r and a half of bitt'r, prithee”… potrebbe non essere efficace.

Consiglio d’oro: esporsi quanto più possibile alle situazioni di real british talk.
Ecco alcune delle locuzioni, parole e modi di dire più utilizzati in un contesto di uscita pomeridiana o serale con gli amici o i colleghi di lavoro. Innanzitutto, esercitatevi con questo video nel rispondere alla più classica delle domande: “Come va?”  

  • Alright? – deriva da “are you all right?", "are things all right?"
  • Cheeky – si dice di piccole e divertenti attività che ci fanno “stare bene”. “Do you want to join us for a cheeky pint?”
  • Bloody – un modo tutto inglese di enfatizzare concetti o situazioni. Se il fish ‘n chips che avete appena ordinato è cotto alla perfezione, croccante e succulento allo stesso tempo, è il caso di dire “bloody delicious/tasty!”
  • Mate – sebbene la fama dei britannici sia di essere formali, distaccati e un po’ snob, nel linguaggio colloquiale si preferisce la parola mate (rispetto al semplice friend) per indicare una forma di condivisione e affezione più ampie, un’amicizia vera.

Un modo particolare di lasciare la mancia al barista o alla barista di turno è dire “have one on me” poco prima di pagare, ovvero “prendine una pagata da me”.

E non dimenticate l’importanza del tè, che è molto più di una bevanda pomeridiana. È un rito e un sacro diritto in ognuno dei break.

  • “Fancy a cuppa?” - (Would you like a cup of tea?)
  • “One lump or two?” - (Would you like one or two sugars?)
  • “White with one”, tea or coffee con latte e un cubetto di zucchero

Se deciderai di approfondire la tua abilità nel parlare il British English, significa molto probabilmente che il tuo livello di conoscenza della lingua inglese è molto alto. Non dimenticare che per aumentare le possibilità di essere contattato dalle aziende per gli stage, può essere molto utile che le tue competenze linguistiche siano certificate: ti segnaliamo che gli enti certificatori attualmente più conosciuti sono il Trinity College of London e il Cambridge Assessment English,

In alternativa potresti utilizzare il Passaporto delle Lingue (Europass Language Passport), un documento che consente di descrivere le conoscenze linguistiche acquisite sia in contesti di apprendimento formali (corsi di lingua straniera con esami e certificati acquisiti) che in quelli informali e non formali (soggiorni di studio e/o di lavoro all’estero, auto-apprendimento, contatti sociali, ecc.).